La fotografia si riferisce al Dr Sculati al congresso dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, durante una relazione sul microbiota Bari nel 2019. In tale relazione sono state raccolte le conoscenze necessarie alla stesura dei capitoli del libro Microbiota ( Gribaudo 2020), e condivise con i colleghi
Comunicazione & Media
Ecco una selezioni di filmati o articoli in cui è stato richiesto il contributo del Dr. Sculati:
Video 1: Tratto da "Report - Se la pillola va giù"
Video 2: Tratto da "SuperQuark - Scienza in cucina"
Video 3: "Il tempo della salute" - Video di proprietà di Corriere TV
Video 3: Video di proprietà di microbioma.it
https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Se-la-pillola-va-giu-978804a4-df2e-460e-bf37-bb7c3a0be575.html
Seminari & Convegni
Preparo diverse relazioni l’anno in occasione di seminari o congressi di società scientifiche, aziende private, eventi formativi o di divulgazione culturale. Condividere opinioni, aggiornarsi, rielaborare conoscenze acquisite rappresentano stimoli importanti per la crescita professionale; durante i congressi o seminari si è “bombardati” da questi input, a maggior ragione quando si è chiamati a condividere la propria opinione.
Insieme al Prof. Lorenzo Morelli, alla biblioteca della Camera dei Deputati durante la presentazione del libro “Soprappeso ed Obesità”, il Dr Sculati ha collaborato, insieme a molti altri Autori, alla stesura del libro rivoto alla formazione dei medici di medicina generale su un tema fondamentale nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative.
Quotidiani e riviste
Ecco una selezioni articoli tratti da quotidiani online e riviste in cui è stato richiesto il contributo del Dr. Sculati:


Prenditi cura del tuo intestino
I probiotici sono microrganismi vivi in grado di superare la barriera gastrica e arrivare vitali sino all’intestino. Se somministrati in quantità adeguata, forniscono un beneficio all’ospite. Il premio Nobel Elie Metchnikoff, oltre cento anni fa, fu il primo a intuirne il ruolo per il benessere dell’uomo: lo scienziato russo avanzò l’ipotesi che la longevità dei contadini bulgari fosse collegata all’elevato consumo di latte fermentato e all’effetto positivo sul loro intestino.

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La dieta in "pugno"
Per sapere quale sia la giusta quantità di cibo e riuscire a dimagrire basta usare le mani o il pugno, ecco come.

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Stress, salute, lavoro: come sopravvivere al cambio di stagione
Le giornate si accorciano, le temperature scendono: due fattori ambientali che stressano il corpo e che si traducono in raffreddore, malessere fisico generale e talvolta anche depressione. Ecco alcuni consigli per questo periodo.

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Microbiota intestinale: sette cibi per prendersene cura
Un organo invisibile che sta dimostrando legami fortissimi con il nostro benessere, sia fisico sia psicologico. Ecco qualche consiglio per farlo stare bene. Tradizionalmente la maggior parte di noi è portato a pensare negativamente ai batteri. Tuttavia, la verità è che nel nostro corpo sono presenti molti organismi minuscoli, fra cui alcuni tipi di batteri, che sono indispensabili per l’equilibrio psicofisico.

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Microbiota e intestino: che cos’è e perché dev’essere in equilibrio
Non solo batteri, ma anche virus, funghi e parassiti: è questa l’eterogenea popolazione che compone il microbiota intestinale. Un mondo sempre più spesso al centro di studi e ricerche. La ragione? Dalla pacifica convivenza dei microrganismi intestinali, senza che qualche famiglia di “cattivi” prenda il sopravvento, dipendono la nostra salute e il nostro benessere.

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Le proteine non fanno miracoli
Le diete iperproteiche non sono miracolose ed è meglio non seguirle a lungo, mentre i grassi saturi di burro e formaggio forse sono meno pericolosi di quanto si credesse. Sono alcune delle curiosità nutrizionali emerse nella sessione intitolata "Alimentazione e salute: dalla teoria alla cucina" durante il congresso della Società Italiana di Medicina Generale di Firenze.

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Le ricette per i diabetici, firmate dai medici
Impazza negli Stati Uniti la dieta mediterranea e la misurazione con le mani, inventata in Italia. La dieta per volumi messa a punto una ventina d’anni fa dal nostro nutrizionista Oliviero Sculati è arrivata anche all’Ada, il settantanovesimo congresso dell’American diabetes association, il più grande al mondo con circa 15000 tra medici, scienziati, infermieri da tutto il mondo.

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Michele Sculati: “Il colesterolo? Ecco come tenerlo sotto controllo”
A colloquio con Michele Sculati, professore a contratto nel Master di II livello in Alimentazione e dietetica applicata della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Milano Bicocca, sull'importanza degli steroli vegetali.

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Con. Consumatori e responsabilità
Da qualche anno tengo una riubrica sulla ricita Con. Consumatori e responsabilità, su alcuni dei temi più attuali nel campo della nutrizione. Molti spunti per la stesura degli articoli me li hanno dati proprio i pazienti, con domande interessanti o problematiche che possono essere sperimentate da tutti noi, eccone alcuni:
Dieta Microbiota
Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi sul ruolo della flora batterica intestinale, oggi chiamata “microbiota”, fondamentale per il nostro benessere; il rapporto di simbiosi ha infatti effetti benefici non solo sull’intestino stesso, ma anche per il funzionamento del sistema immunitario, cardiovascolare, e addirittura nella regolazione del metabolismo. Come possiamo con la dieta nutrire il nostro microbiota, costituito da 10 trilioni di microorganismi estremamente vitali, che pesano quasi 2 kg e devono mangiare tutti i giorni per svolgere le loro benefiche azioni?

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Zucchero, quale è la dose corretta?
Navigando capita di vedere siti internet in cui alcuni cibi come la farina, il sale o lo zucchero vengono considerati veleni. Sappiamo che alcuni nutrienti diventano dannosi se assunti in quantità eccessiva, questo vale per lo zucchero così come per nutrienti classicamente considerati utili alla nostra salute come la vitamina C: in quantità eccessive invece che comportarsi come antiossidante la vitamina C fa esattamente il contrario e diventa pro-ossidante.

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Il cibo può causare dipendenza
Può capitare di desiderare fortemente un determinato alimento e chiedersi: starò diventando dipendente? La dipendenza è un termine solitamente riservato a sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo, sigarette ed alcol; tuttavia nuove dipendenze quali quella da internet stanno emergendo, la più diffusa e discussa tra le nuove dipendenze è quella da cibo. L’epidemia di sovrappeso ed obesità a cui si assiste in tutto il mondo pone molte domande sul perché sia così difficile contrastare tale fenomeno; una delle possibili risposte credo sia che storicamente la medicina abbia dato poco spazio alle neuroscienze per cercare di spiegare e contrastare il fenomeno.

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Cibo, oltre il “quanto” conta anche il “quando”?
Da anni si sente parlare di crono-nutrizione ma, sia nel mondo scientifico che divulgativo, non vi è una definizione univoca; in generale la crono-nutrizione indaga l’influenza del momento di consumo di determinati alimenti, e come il “quando” possa influire sul metabolismo, sul comportamento alimentare e più in generale sullo stato di salute. Alcune domande frequenti in merito sono “posso mangiare carboidrati a cena?” oppure “la frutta andrebbe consumata insieme o distante rispetto ad un pasto?”.
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Riconoscere l’obesità come malattia
Affrontare l’obesità è complesso anche per questioni socio-culturali e non solo mediche: la gola è uno dei peccati capitali, l’obeso è frequentemente stigmatizzato come persona con scarsa forza di volontà, l’impegno e la motivazione personale vengono ancora considerate l’unica strategia possibile. Troppe persone che iniziano una dieta riprendono il peso perso, eppure molte tra di loro hanno dimostrato nella propria vita personale e professionale di sapersi impegnare e raggiungere eccellenti risultati, che tuttavia languono nel contrastare l’obesità.
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Fare la spesa tra edonismo e ragione
A inizio anno giornali e media di tutto il mondo hanno riportato un evento curioso: la catena di supermercati francese “Intermarche” decide di scontare del 70% il prezzo del vasetto di Nutella (da 4,5 euro a 1,41 euro, facendo arrabbiare l’azienda produttrice). Il risultato ha sorpreso la stessa catena: centinaia di consumatori si sono accalcati, formando file che in alcuni casi hanno raggiunto le 200 persone; le riserve si sono velocemente esaurite e, per accaparrarsi gli ultimi vasetti, sono scoppiate risse in diversi negozi, sino a un caso in cui si è reso necessario l’intervento della polizia.

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Se c’è gonfiore addominale c’è sempre intolleranza?
Il gonfiore addominale è un sintomo frequente, esacerbato da alcuni alimenti che si tende spontaneamente ad evitare per non peggiorare la situazione. Vi sono intolleranze che possono causare gonfiore, una delle più diffuse è l’intolleranza al lattosio: quando questo zucchero non viene digerito rimane nell’intestino, dove può essere fermentato e dare gonfiore. Tuttavia nella maggior parte dei casi l’intolleranza sospetta non esiste: pensiamo al gonfiore che molte persone sperimentano dopo l’ingestione di alimenti come i legumi, le brassicacee (ex verze), oppure dopo una scorpacciata di frutta.

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Ecco perché tendiamo a ingrassare
Per anni i ricercatori hanno cercato quale fosse il gene o i geni responsabili dell’obesità, trovandone decine di potenzialmente correlati all’aumento di peso. Osservando come l’obesità stia aumentando nel mondo viene spontanea un’osservazione: il patrimonio genetico dell’essere umano ci porta a mangiare più di quanto sia necessario. Nonostante campagne di educazione alimentare, nonostante investimenti personali in diete più o meno supportate da evidenza scientifica, il peso delle persone che hanno la fortuna di abitare in zone ricche è in costante crescita.

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Elogio della salsa verde
Recentemente un paziente mi ha chiesto come variare il gusto dei legumi con qualcosa di semplice e veloce, non era abituato a consumarli frequentemente prima della dieta; tra le varie proposte ho accennato all’aggiunta di salsa verde. Mi fa notare che ha poco tempo per cucinare, e fatica a reperire la salsa verde in commercio, faccio un veloce controllo in un paio di supermercati ed il risultato mi stupisce: in una superficie espositiva dedicata alle salse grande 2 metri per 2 ho trovato solo due prodotti con salsa verde.

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I prodotti “light” aiutano davvero a dimagrire?
Gli alimenti “light” hanno fatto capolino nel mercato italiano negli anni ’80 sull’onda del successo delle prime diete commerciali, diventate marchi in voga. Tali marchi sono stati importati soprattutto dagli Stati Uniti, tant’è che il termine “light” è stato usato più della sua traduzione “leggero”. Dopo un periodo anarchico in cui ogni produttore faceva a modo suo, la Comunità Europea ha deciso di dare una regola chiara per poter scrivere su una confezione che un prodotto è “light”, ovvero la riduzione del 30% delle calorie.

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Zucchero, qual è la dose corretta?
Navigando capita di vedere siti internet in cui alcuni cibi come la farina, il sale o lo zucchero vengono considerati veleni. Sappiamo che alcuni nutrienti diventano dannosi se assunti in quantità eccessiva, questo vale per lo zucchero così come per nutrienti classicamente considerati utili alla nostra salute come la vitamina C: in quantità eccessive invece che comportarsi come antiossidante la vitamina C fa esattamente il contrario e diventa pro-ossidante.

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Fare colazione è importante, anche per dimagrire
Mangiare meno aiuta a contenere il peso, in generale questo è vero eccezion fatta per il primo pasto della giornata, ovvero la colazione. I dati in letteratura scientifica parlano chiaramente: chi salta la colazione ha maggiore probabilità di essere in sovrappeso oppure obeso, aumentano i fattori di rischio cardiovascolari e la probabilità di sviluppare malattie croniche come il diabete. Difficilmente si trovano spiegati i motivi di queste associazioni, il fatto che fosse utile fare colazione è sempre stato posto come una sorta di “dogma”, un totem della sana alimentazione;

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Il Fatto Alimentare
Di seguito una serie di articoli pubblicati su "Il Fatto Alimentare", quotidiano online che pubblica articoli su tematiche alimentari riguardanti la sicurezza, le etichette e la nutrizione.
Nella dieta sana le porzioni si fanno con le mani.
La novità della guida della British Nutrition Foundation. Il commento di Michele Sculati. Una dieta sana ed equilibrata passa anche dalle giuste porzioni di cibo e per misurarle possono bastare le nostre mani. Nel Regno Unito è stata lanciata la guida “Find Your Balance – Get portion wise”, a cura della British Nutrition Foundation, che utilizza le mani e alcuni utensili da cucina per valutare in maniera semplice le porzioni di cibo da consumare.

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L’importanza di una dieta sostenibile. Gli Usa pensano che sia meglio limitarsi alle indicazioni nutrizionali. Gli urban food. Il parere di Ferretti e Sculati
Una dieta sostenibile è possibile? A Milano si è svolto un convegno delle rete Città sane, in cui è stata rimarcata la necessità di considerare anche questo aspetto nei regimi alimentari, anche se il governo statunitense ha annunciato che non inserirà nelle nuove linee guida considerazioni sulla sostenibilità, limitando le indicazioni ai valori nutrizionali.

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Integratori: pro e contro. Il parere degli esperti per scongiurare i rischi e usarli nel modo corretto
3,5 miliardi di euro: è il valore del mercato degli integratori alimentari, in Italia, nel periodo che va da marzo 2018 a marzo 2019. Un fatturato enorme, che corrisponde a 256 milioni di confezioni vendute – più di quattro a testa – prevalentemente in farmacia (l’83%), ma anche in parafarmacia e nei supermercati (questi ultimi canali pesano ognuno l’8% circa). Un mercato in aumento da decenni, che non ha risentito nemmeno della crisi del 2008.

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Via l’olio di palma dai prodotti, così migliora la dieta degli italiani e si riduce il rischio di malattia e mortalità
Per anni si è parlato in rete e sui giornali di olio di palma, con una parte che lo dipingeva come un ingrediente “mediocre” e un’altra che ne vantava virtù salutistiche. Nel 2015 alcune aziende decidono di abbandonarlo sia per la campagna portata avanti dal nostro sito sia per altri due fattori. Il primo elemento è la pubblicazione di un rapporto dell’Istituto superiore di sanità che focalizza l’eccesso di acidi grassi saturi riconducibili al palma nella dieta dei bambini/ragazzi e di una fascia di adulti.

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Herbalife in USA versa 200 milioni di dollari per una transazione a seguito di un patteggiamento, per rimborsare quasi 350.000 vittime dello schema di marketing multi-livello
Negli USA Herbalife, società specializzata nella produzione di integratori e pasti sostitutivi, nell’estate del 2016 ha versato 200 milioni di dollari per una transazione a seguito di patteggiamento concordato con la Federal Trade Commission americana (agenzia preposta alla tutela dei consumatori) a titolo di rimborso per circa 350 mila vittime dello schema di marketing multilivello (2).

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Gatorade: i nuovi spot con Serena Williams e Usain Bolt. Abbiamo davvero bisogno degli zuccheri in uno sport drink?
Gatorade dopo la nostra segnalazione, ha deciso di modificare il testo dello spot eliminando la parola “tutto” nella frase “tutto quello di cui hai bisogno per continuare a sudare”. Pur apprezzando la decisione di Gatorade, va ribadito che lo sportivo amatoriale non necessariamente ha bisogno di uno sport drink con zuccheri aggiunti. Nella maggior parte dei casi per le persone che non fanno sport agonistico è sufficiente mantenere una buona idratazione ed eventualmente reintegrare i sali minerali.

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Bambini e ragazzi assumono il 49% di grassi saturi in più, gran parte da olio di palma. Gli adulti il 24%. Lo dice l’ISS. Ridurre merendine, biscotti e snack con l’olio tropicale
Secondo una stima dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) i bambini italiani assumono il 49% in più di grassi saturi rispetto a quanto consigliato dai Larn e dall’Efsa. Buona parte di questo eccesso (41% della quantità massima) è dovuto al consumo di olio di palma aggiunto in molti alimenti industriali. Sono i dati più importanti che emergono dal documento pubblicato sui consumi di olio di palma dall’ISS il 25 febbraio 2016.

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Nutella B-ready a colazione? I nutrizionisti dicono no! Più della metà della barretta è composta da olio di palma e zucchero. Lo spot è scorretto.
Chi fa abitualmente la spesa nei supermercati Coop o Esselunga ha sicuramente notato i vistosissimi totem pieni di centinaia di confezioni di Nutella B- ready ( vedi foto a lato). Si tratta della nuova merenda di casa Ferrero che piace tanto ai bambini e non solo. Abbiamo già descritto questo prodotto segnalando il prezzo elevato e l’eccessiva presenza di olio di palma e di zucchero.

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Società scientifiche
Il dr Sculati è membro dell’Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica Italiana, Della Societò per lo studio dell’Obesità italiana ed Europea, ed è stato nominato nel consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione (ANSISA) per gli anni 2018-2020, tra i Probi Viri. Collabora sistematicamente con altre società-fondazioni, tra cui:
Nutrition Foundation of Italy
Da anni collaboro con Nutrition Foundation of Italy, (NFI) se si escludono le Università NFI è la realtà italana più effervescente ed autorevole nel campo della pubblicazione scientifica in tema nutrizionale, con impact factor e citazioni tali da essere una realtà di rilievo internazionale. Ecco alcuni lavori che possono essere liberamente consultati:
Valutare correttamente le porzioni è importante perché l’alimentazione sia veramente equilibrata e varia
La dimensione della porzione di cibo è un forte determinante dell’assunzione complessiva di energia: ecco perché è importante che la scelta della porzione sia corretta e adeguata a stile di vita, fabbisogno e caratteristiche individuali. Eppure la percezione delle porzioni, intese come quantità dei diversi alimenti da inserire nella rotazione settimanale nel contesto di una dieta variata, si è modificata nei decenni più recenti. E non in meglio: oggi, infatti, vengono ritenute accettabili quantità medie di cibo decisamente superiori rispetto a una trentina d’anni fa.

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Per battere la neofobia al ciboil senso del gusto va allenato già dall’infanzia
Si chiama neofobia al cibo il rifiuto ad assaggiare cibi che non si conoscono. Sulla neofobia la ricerca lavora da tempo, perché questa forma di rifiuto preconcetto versoalimenti mai provati (o addirittura verso alimenti noti, ma presentati in modo diverso) riguarda soprattutto verdura, frutta e legumi: l’associazione con una carenza di nutrienti essenziali ne è la conseguenza principale, tanto più preoccupante perché la neofobia al cibo è soprattutto infantile.

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L'evoluzione tecnologica nella produzione degli alimenti
Scaricabile come PDF o consultabile nella versione sfogliabile, il volumetto raccoglie tutte le comunicazioni tenute dai relatori e i concetti principali espressi dai discussant durante le sei conferenze organizzate da NFI, Università di Milano, Padiglione Italia e UNAMSI (Unione Medico Scientifica di Informazione) durante EXPO Milano, con il patrocinio del Ministero della Salute. Sei gli ambiti scelti:"Pesce e carne", "Pane e pasta".

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SIMG - Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie
La SIMG è una società di medici di medicina generale con una spiccata vocazione per l’informatizzazione e l’uso di nuove tecnologie; informatizzando correttamente il lavoro del medico già negli anni 90 ha potuto disporre di dati ed analisi per esegure ricerche scientifiche di alto livello. Da anni ho il piacere di collaborare con SIMG, sia nella stesura di articoli che durante i loro congressi.
I primi piatti
L’abitudine al consumo di primi piatti è squisitamente italiana, risulta difficile trovare in altre nazioni una varietà di gusti ed ingredienti paragonabile; all’estero solitamente pasta o riso vengono presentati con ricette scarne ed in porzioni ridotte insieme al secondo piatto, nei cosiddetti “combo-meals” frequenti nella cucina anglosassone. Il primo piatto è un cardine della nostra tradizione culinaria, la principale culla della dieta mediterranea che è considerata patrimonio dell’Unesco; eppure, con una riduzione del consumo di pasta del 23% in 10 anni, sembra che sia in atto una lenta disaffezione a questa categoria di alimenti. Perché?

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I secondi piatti
I secondi piatti sono sempre più frequentemente associati all’idea di dieta, tale percezione si è diffusa anche per il fatto che la maggior parte dei marchi commerciali relativi alla diet industry (ex Dukan, Zona, Atkins etc) propongano diete caratterizzate da una restrizione dei carboidrati e da un aumento della quota proteica. E' noto che le proteine, rispetto a carboidrati e grassi, hanno dimostrato avere un potere saziante maggiore.

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Latte e derivati
Il latte viene da tempo indicato come un alimento importante nel contesto di un alimentazione bilanciata, eppure, negli ultimi anni, sempre più persone ne limitano il consumo o scelgono di non consumarlo affatto. Esistono persone intolleranti al lattosio che in Italia, con gradi differenti di intolleranza, sono il 40% della popolazione; gli intolleranti possono consumere il latte ad alta digeribilità che ne è sostanzialmente privo, frequentemente possono tollerare lo yogurt poiché una quota importante di lattosio viene fermentato ed il relativo contenuto si abbassa significativamente.

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Verdure
Nonostante sia chiaro il ruolo che il consumo di verdura svolge nell’ambito di una alimentazione sana, non ne consumiamo ancora a sufficienza sia in termini di frequenza di consumo che di porzionature. E’ emblematico trovare nei menu scolastici od ospedalieri porzioni di verdura in foglia pari al volume di un mestolo da 250 ml, ovvero 25-30 g; una porzione del tutto insufficiente se si vuole raggiungere la raccomandazione WHO di consumare più di 400 g di frutta e verdura al giorno.

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Sintesi del simposio “Malnutrizione in Medicina Generale” 27° Congresso Nazionale Si
La dimensione della porzione di cibo è un forte determinante dell’assunzione complessiva di energia: ecco perché è importante che la scelta della porzione sia corretta e adeguata a stile di vita, fabbisogno e caratteristiche individuali. Eppure la percezione delle porzioni, intese come quantità dei diversi alimenti da inserire nella rotazione settimanale nel contesto di una dieta variata, si è modificata nei decenni più recenti. E non in meglio: oggi, infatti, vengono ritenute accettabili quantità medie di cibo decisamente superiori rispetto a una trentina d’anni fa.

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Ruolo di dieta e alimenti funzionali nel controllo della colesterolemia. Rivista Società Italiana Medicina Generale
La gestione delle dislipidemie è al terzo posto nella classifica delle patologie che generano il maggior numero di contatti per il medico di medigina generale (MMG), superata solo da ipertensione e diabete. Il carico di lavoro ambulatoriale rigurda sia la valutazione della dislipidemia stessa, che la stima complessiva del rischio cardiovascolare (CV) e la proposta terapeutica. In un approccio a step si è portati a dare una progressività in termini terapeutici che inizia con i cambiamenti dello stile di vita.

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